giovedì 14 agosto 2014

MINT experience!


Il MINT!

Era già un po’ che mi riproponevo di andarci, avevo anche tentato di prenotare tempo addietro, ma non ero riuscita nell’impresa. Poi, siccome chi la dura la vince, un paio di settimane fa sono finalmente riuscita ad ottenere un tavolo, addirittura il sabato sera, al MINT. La curiosità nasceva dall’essere parte di un progetto in qualche modo comune, considerato che, come la mia Cuoca, anche i proprietari del MINT hanno preso parte alla realizzazione di uno dei ricettari di Cucina Mancina, per la precisione Eat Different.
"Ma cos’è il Mint?" si chiederanno i pochi che non lo conoscono ancora: innanzitutto un locale carinissimo, piccolo, intimo e con dettagli molto curati, alcuni anche un po’ eccentrici, come piace a me, e che gode dell’incomparabile benefit di trovarsi in uno dei posti più belli della Puglia (azzarderei anche oltre) qual è Polignano a Mare

Un luogo dove si pranza e si cena, ma non solo, perché per tutto il pomeriggio ci si può anche fermare a prendere un caffé degustando i fantastici dolci tutti rigorosamente realizzati con materie prime locali e fresche (non a caso si chiama "MINT cucina fresca"), o a prendere un aperitivo, altra caratteristica che costituisce un plus non irrilevante per una località turistica.
Inoltre un posto dove si sperimentano abbinamenti di prodotti partendo, oltre che dalla ricerca delle materie prime, dalla visione coloristica dei piatti: ebbene sì, questa è la cosa che mi ha definitivamente conquistato, il fatto che ci fosse qualcuno più “gastronomicamente esteta” di me!
Centralissimo, nella via di passa/e/ggio, ti accoglie facendoti sentire a casa, grazie ai suoi proprietari, due assolutamente-non-pugliesi, trapiantati qui da un paio d’anni: Liu, brasiliana e Fabrizio, trentino. Lei fa da padrona di casa, lui sta in cucina e compare poi per chiacchierare con gli avventori. Chi pensa che i trentini siano poco socievoli è perché non ha mai conosciuto Fabrizio: con l’entusiasmo di chi ha realizzato un sogno, ci ha raccontato il percorso affatto scontato che li ha condotti proprio qui, grazie all’amicizia telefonica con un pugliese autoctono, e i suoi trascorsi da pasticciere prima di tutto e poi da gestore a tutto tondo.
La scelta è tra pochi piatti, proposti come piatto unico, e così è: la prevalenza è data a sperimentazioni che tendono un po’ più verso il vegetarianesimo, con proposte anche vegan, che però accontentano tutti i palati. Ad esempio, il benvenuto con una vellutata di zucca, gradevolissima, o il veg-burger di ceci neri, in tutto e per tutto simile ad un hamburger vero, ma decisamente più gustoso, accompagnato da spaghetti di zucchina, patate e salsina rossa. Per chi invece non rinuncia alle proteine animali, c’è sempre una proposta interessante, che in questo periodo è il tonno al sesamo.

La vellutata di zucca di benvenuto...

Il veg-burger!

Il tonno al sesamo...
Sul dolce poi si scatena la fantasia dello chef: si va dal gelato con “mugòlio”, un estratto dal pino mugo, al cheesecake alla fragola o ai frutti tropicali; dal semifreddo al pistacchio alla sacher crudista.

Il semifreddo al pistacchio...!
La sacher crudista.

Una gioia per gli occhi e per il palato, che viene subito voglia di condividere e infatti condivido (anche se con un po’ di ritardo, per cause non imputabili alla mia volontà): ma poi, in fin dei conti, come potrei non consigliarvi un posto che porta il nome della mia pianta preferita, le cui foglioline infilo pressoché in ogni pietanza che preparo in estate?
Enjoy MINT!

Noi al MINT!

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