martedì 12 novembre 2013

…e piove piove…

I Giardini di Pomona
Sono rientrata in Puglia nel maggio 2007, stanca di girovagare in lungo e in largo per la penisola e desiderosa di realizzare qualcosa di mio nella mia terra, dove sono le mie radici e dalla quale ero stata continuamente ed irrimediabilmente attratta nei quindici anni precedenti passati fuori.
Ho fatto un veloce resoconto mentale e per immagini di quanto realizzato da quel momento ad oggi e, tutto sommato, non è stata poca roba.
Convinta assertrice del fatto che la bellezza e la risorsa fondamentale di questo territorio siano le peculiarità del suo entroterra e in particolar modo l’ambiente rurale, a mio avviso dall’incomparabile attrattività, ho iniziato da lì: dal pianificare gli interventi per la canalizzazione delle risorse comunitarie in modalità strategiche sottolineando la necessità di convogliarle in questa direzione. 

Uno dei ritratti di nati a San Vito (Foto G. Di Viesto)
Sono poi passata alla valorizzazione delle identità locali, nello specifico dal mio paese, San Vito dei Normanni, richiamandone le radici più profonde e innestandovi il seme dell’arte contemporanea.


"Maia 3" di Loredana Cascione per la mostra I.D.Entity
Ho portato dei bambini di quinta elementare a scoprire la natura attraverso una forma d’arte ad essa strettamente connessa e a toccare con mano un grande progetto come Artepollino.

"Heart cinema" di Anish Kapoor, Artepollino.
"Sky cleaner" di Ani Rapinoja, Artepollino.
Laboratorio didattico artenatura.
Acquerello realizzato da un allievo di 5° elementare.
Acquerello realizzato da un allievo di 5° elementare.

Ne ho condotti altri ad inventare con frutta e verdura facce e forme artistiche, Arcimboldo-style, nelle scuole e nelle masserie didattiche, all’interno di progetti di sviluppo ad esse dedicati. 

Volto realizzato da allievo di 4° elementare.
Realizzato da un partecipante al laboratorio didattico in Masseria Melillo.
Ho cercato di creare un distretto di valorizzazione turistica, precorrendo i tempi, visto che ora lo fanno tutti.
Ho presentato progetti, alcuni dei quali rimasti inattuati per mancanza di risorse e quelli che ho realizzato non mi hanno certo arricchito (semmai il contrario) economicamente. 
E nel frattempo ho cercato di dare dignità espressiva ad un bellissimo laboratorio di cucina partecipata che diversamente sarebbe passato sotto silenzio, pur essendo nato molto prima che la smania per il food dilagasse in maniera così smisurata. 

Food Revolution Day 2013 del laboratorio di cucina di Casa Carbotti.
Ho raccontato il sud, e non solo, studiando i sistemi di valorizzazione territoriale e artistica che si andavano trasformando in fondazioni
Ho dato una mano a valorizzare i nostri castelli chiusi, attraverso l’arte contemporanea.  
E contemporaneamente ho provato ad approcciare le nuove generazioni di restauratori al management culturale.
Dovrei essere contenta e invece...
...sarà la pioggia… 



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